"La prima non si scorda mai"
- pitwallstories
- 27 lug 2024
- Tempo di lettura: 3 min
Lando Norris. 24 anni, pilota britannico della McLaren Formula 1 Team. Dal primo giorno in cui è arrivato nel paddock indossa il colore papaya. Ed è con questo colore che ha voluto realizzare il suo sogno di vincere una gara di Formula 1. Nel 2024 è diventato l'unico pilota con zero vittorie dopo 110 gare, 15 podi. E’ consapevole del peso che ha sulle spalle. Gli occhi del mondo, della sua amata squadra che lo guardano in attesa. La pressione di fare bene, di fare meglio, di fare di più. Lui sa di cosa è capace, lo sa anche il mondo eppure si ritrova sempre un passo sotto il gradino più alto del podio, annegando in insicurezze e dubbi su se stesso. Guarda sempre in alto verso il vincitore ma mai in basso, vincente, sulla folla.
Si ricorda della sua ultima vittoria in Bahrain, durante la stagione 2018 di Formula 2, quando aveva solo 19 anni ma era finalmente in piedi sul gradino più alto del podio. Si ricorda quella sensazione, la sensazione di avercela fatta, di parte di un sogno che si realizza. Lando Norris desidera potersi sentire di nuovo così ma in Formula 1. E poi ricorda, con il cuore spezzato, quel giorno buio all'autodromo russo di Sochi, dove una decisione sbagliata gli costò la sua prima vittoria dopo aver ottenuto la pole position il giorno prima. Ricorda, avidamente, quella sensazione di avercela quasi fatta. Di avvicinarsi così tanto alla meta ma essere costretto a vederlo svanire in un colpo solo, in una curva maledetta.
Gran Premio di Miami, 2024; dopo 110 gare, 15 podi, anni di crepacuore, di testa a testa e sfide ravvicinate, può finalmente cambiare quello 0 in 1. “È passato molto tempo, ci siamo avvicinati sempre di più [...] Non siamo mai riusciti a mettere tutto insieme e oggi è stato quel giorno. Oggi è il giorno in cui tutto ha dato i suoi frutti”. Lando dice per SkySports. Un sorriso a trentadue denti è stampato sul suo viso mentre gocce di sudore gocciolano dai ricci e si mescolano con lo champagne, appiccicandosi alla sua tuta. Chiedono a Lando Norris se può riassumere ciò che sente e condividere il suo entusiasmo con il resto del mondo. Un pubblico che ancora non riesce a parlare, che ancora non crede ai fatti del Gran Premio di Miami. La sua risposta?
"Non so cosa sento, sono solo felice."
Perché quello che prova non può essere domandato, non si può descrivere a parole. Ma quello che prova può essere visto. Nella felicità nei suoi occhi, nelle urla di gioia del team McLaren mentre lo sollevano in aria, nelle lacrime dei suoi fan che oggi hanno assistito a qualcosa di magico. Una felicità che Lando Norris condivide volentieri con tutti coloro che lo circondano, potendo finalmente provare l'emozione di una vittoria in gara. Sente l'amore e il sostegno che ci sono sempre stati nel paddock, per lui, ma sempre oscurato dalle sue critiche personali nei confronti delle sue stesse prestazioni. Condivide questa felicità con il suo Team Principal, l'italiano Andrea Stella, che lo aspetta a braccia aperte e pronto ad abbracciarlo forte, in un abbraccio paterno che oggi vale per due.
Lando Norris sorride. Sorride alla telecamera, alla folla che canta il suo nome e ad ogni singolo pilota che si avvicina a stringergli la mano per congratularsi con lui. Sorride quando l'invincibile Max Verstappen dice: "Se non sono io a vincere, sono felice che sia lui [Lando Norris]", o quando il vecchio compagno di squadra Daniel Ricciardo commenta dicendo: "Sono sinceramente orgoglioso di vederlo ottenere la sua prima vittoria." Perché tutti sulla griglia sanno che "il primo non si scorda mai" e tutti vogliono assicurarsi che Lando non dimentichi mai questo giorno. "Sono rimasto positivo... So che è raro, ma sono rimasto positivo." ammette, ridacchiando. La prova di quanto sia sempre stato duro con se stesso mentre la pressione di fare di più, di fare meglio lo ha assalito più volte in passato.
Ma se tutti potessimo dire una cosa oggi a Lando Norris, 24 anni, pilota britannico della McLaren Formula 1 Team e ora vincitore di una gara, sarebbe sicuramente di continuare ad essere positivo, di credere in se stesso perché oggi è stato solo il primo di tanti. Proprio come lo stesso George Russell ha detto: “È sempre stato quando, non se”.
E Lando, ricorda cosa è successo oggi. Ricorda questo momento. Quella volta in cui siamo rimasti tutti senza fiato, con gli occhi incollati allo schermo e con le mani tremanti. Ricorda il giorno in cui le folle sugli spalti sono impazzite, gridando il tuo nome.
Scritto da Fran
